Il posizionamento di un sito sui motori di ricerca.
Parte 2
Entriamo nei meccanismi di indicizzazione di Google
Andate su google.it, scrivete i termini “ciabatte infradito” nella casella di ricerca e poi premete il pulsante “Cerca”.
Quasi sicuramente, in seconda o al massimo in terza pagina, troverete questo risultato:
Si tratta di una pagina di questo sito che ho creato per mostrare un esempio di utilizzo di un mio modello di pagina Web basato sull’uso di XHTML e CSS ma sopratutto per questo articolo.
Provate adesso a ripetere la ricerca usando però i termini “calzature per l’estate”. Dovreste trovare lo stesso risultato in prima pagina.
Che cosa vi salta subito all’occhio?
Penso che abbiate notato come Google evidenzi i termini che avete inserito nella casella di ricerca nel titolo del risultato e nella breve descrizione riportata sotto.
Abbiamo quindi trovato 2 elementi su cui concentrarci. Il titolo della pagina (quello che viene mostrato nella barra in alto della finestra del browser) e la descrizione della pagina. Elementi però che non fanno parte del testo della pagina ma si trovano bensì nel codice della pagina stessa.
Se non siete particolarmente esperti di HTML, cercate nel menu del vostro browser la voce “Visualizza sorgente pagina” (o “Mostra sorgente” o “Visualizza HTML”, insomma quella voce che permette di vedere il codice di cui è composta la pagina). Il titolo della pagina si trova racchiuso tra le etichette (il termine tecnico corretto è: tag)
<TITLE>…</TITLE>
la descrizione si trova invece all’interno di un tag particolare:
<META NAME=“Description” CONTENT=“...”>.
Entrambe queste righe si trova all’inizio del file HTML in una sezione apposita denominata HEADER (intestazione) racchiusa tra i tag:
<HEAD>…</ HEAD>
L’importanza del titolo giusto
Ritorniamo per un attimo sulla schermata dei risultati della ricerca di Google.
Osservate la lunghezza dei titoli mostrati. Sono tutti più o meno della stessa lunghezza.
E’ un caso? Assolutamente no!
Google, infatti, assegna maggiore importanza ai primi 60 caratteri di un titolo. Quello che c’è dopo non viene scartato del tutto ma è considerato meno significativo e quindi non influenza il posizionamento della pagina nei risultati e non viene mostrato all’utente.
Quindi, per creare un titolo significativo per la vostra pagina, dovete pensare ad una frase che sia composta al massimo da 60/65 caratteri.
Perché massimo 65 caratteri? Perché nonostante tutto Google non spezzerà mai l’ultima parola (a patto che non inizi alla 60esima posizione), quindi se giochiamo bene le nostre carte possiamo arrivare ad avere un titolo lungo anche 65/66 caratteri significativo per Google. Ritorniamo all’esempio di frase formulata in precedenza:
Mucche carolingie, preservazione della specie autoctona attraverso l’inseminazione artificiale
La frase in se è lunga per l’esattezza 94 caratteri (spazi inclusi, contano anche questi…). Modifichiamola in questo modo:
Mucche carolingie preservazione specie autoctona con inseminazione artificiale
Abbiamo adesso una frase di 78 caratteri (sempre spazi inclusi) in cui se escludiamo l’ultima parola (artificiale) scendiamo a 66 caratteri. Se togliamo anche il “con” la frase (esclusa ancora la parola “artificiale”) risulta di 62 caratteri.
Mucche carolingie preservazione specie autoctona inseminazione artificiale
Obiettivo raggiunto! Abbiamo il soggetto (“mucche carolingie”) in testa e 4 parole significative (preservazione specie autoctona inseminazione) nel resto del titolo mantenendo tuttavia un certo senso alla frase.
Evitate di inserire nel titolo termini tipo “con”, “attraverso”, “del”, “delle”, “per”, ecc (oltre ai caratteri di punteggiatura) a meno che non siano veramente funzionali al contesto. Difficilmente il motore di ricerca li prenderà in considerazione perché li considera termini di uso generico. Sottraggono inoltre caratteri preziosi dalla nostra disponibilità e difficilmente saranno usati dall’utente che effettua la ricerca che invece userà normalmente singole parole. Possono tuttavia esistere contesti specifici in cui conviene invece inserirli per ottenere una combinazione (matching) perfetta con quello che si presume siano i termini usati dal navigatore. Ad esempio se volessi cercare un elenco dei motori di ricerca attivi su Internet probabilmente inserirei nella casella di ricerca “elenco motori di ricerca” piuttosto che “elenco motori ricerca” questo perché l’intera locuzione “motori di ricerca” è ormai entrata nel lessico comune e quindi potrei impostare il titolo di una pagina che contenga appunto un elenco di tali siti in “elenco dei motori di ricerca presenti su internet” ottenendo una corrispondenza quasi perfetta (4 parole su 5) nelle prima parte del titolo con ciò che l’utente sta cercando.
A questo punto mi aspetto da voi un’osservazione legittima e pertinente: ma se il mio obiettivo è farmi trovare con 2 parole (ad esempio: mucche carolingie) basta ripeterlo 2 o 3 volte nel titolo per ottenere un vantaggio in più rispetto ai miei possibili concorrenti. Sbagliato! Google penalizzerebbe la vostra pagina per pratica scorretta. Non sono poi così stupidi gli algoritmi di Google. La presenza di troppe parole chiave identiche è considerato un abuso e quindi otterreste molto probabilmente l’effetto contrario a quello desiderato ossia il “ban” (la penalizzazione) della vostra pagina dal motore di ricerca. Inoltre così facendo vi escludete da ricerche basate su possibili sinonimi delle parole chiave su cui state puntando.
Si possono infatti legittimamente utilizzare “varianti” di una stessa parola. Così come ho fatto io nel titolo della mia pagina che abbiamo visto in precedenza:
Ciabatte infradito estive sandali e calzature per l’estate
La priorità è stata data ai termini “Ciabatte infradito” ma volevo che anche chi cerca “ciabatte estive”, “ciabatte per l’estate”, “sandali per l’estate”, “calzature per l’estate” arrivasse a questa pagina. E infatti se fate una ricerca con queste combinazioni di termini la pagina uscirà sempre nelle prime 3 pagine dei risultati.
Questo comportamento non è solo associabile al titolo della pagina ma anche alla sua descrizione.
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